Descrizione
Ogni vino porta con sé la storia della terra da cui proviene; non solo le caratteristiche morfologiche di un terroir, ma anche il carattere dei suoi abitanti, la loro fatica e il loro modo di stare insieme.
In Basilicata l’amore per il buon vino ha radici profonde, come testimonia Orazio, uno dei massimi poeti della storia latina. Il celebre Carpe Diem altro non è che un inno al godere dei piaceri terreni, a cominciare dal vino. Ci piace immaginare che Orazio pensasse ai pendii del Vulture, mentre esaltava la vita bucolica: “Qui in campagna non mi tormenta né la malvagia ambizione, né l’accasciante scirocco , né l’infesto autunno fonte di guadagno per la crudele libidine”.
E’ un vino “Cru” che è il participio passato sostantivato del verbo “croître”, che vuol dire “ciò che cresce in una regione”, e viene usato nel mondo del vino proprio per indicare un particolare vigneto che è cresciuto in una determinata zona e dal quale si ottiene un vino particolarmente eccellente.
Come suggerisce il nome stesso, per la produzione di questa meravigliosa etichetta, l’uva viene lasciata sulla vite per un ulteriore mese rispetto alle tempistiche ordinarie di vendemmia dell’Aglianico del Vulture.
La vendemmia, infatti, viene effettuata a fine Novembre e l’uva arriva in azienda con un grado zuccherino di 29/30 babo. La resa è molto bassa: 10hl di vino per 25q di uva per un totale di 2.000 bottiglie da 50cl.
Selezionato e Venduto da Altieri Gusti
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